Le dinamiche demografiche della Provincia di Palermo

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La Provincia di Palermo (oggi Città Metropolitana) al Censimento del 1951 (primo Censimento del dopoguerra) contava poco più di un milione di abitanti (1.028.431), e negli anni successivi ha fatto registrare un trend crescente, che ha portato il numero degli abitanti a superare il milione e centomila nel 1961 e a sfiorare il milione e duecentomila nel 1981. Negli anni seguenti è proseguita la crescita della popolazione, anche se con minore intensità, e nel 2011 è stato raggiunto il livello di 1.243.585 abitanti. Nell’ultimo decennio si è invece registrata un’inversione del trend, il numero di abitanti ha iniziato a diminuire e nel 2021 la popolazione si è attestata a quota 1.208.991. Complessivamente, dal 1951 al 2021 la popolazione della Provincia è cresciuta del 17,6%.

Figura 1 – Popolazione residente nella Provincia di Palermo dal 1951 al 2021. Fonte: Istat, Censimenti della popolazione.

Ma non tutti i Comuni della provincia sono cresciuti, anzi sono più i Comuni che hanno visto diminuire il numero degli abitanti rispetto a quelli che hanno registrato un aumento: su 82 Comuni, i Comuni che hanno visto crescere la popolazione residente sono 29, mentre quelli che l’hanno vista diminuire sono 53.

Figura 2 – Variazione percentuale della popolazione residente nei Comuni della Provincia di Palermo dal 1951 al 2021. Fonte: Istat, Censimenti della popolazione. Link alla mappa: https://datawrapper.dwcdn.net/kMdaS/2/

Nell’intervallo temporale oggetto di questo approfondimento (dal 1951 al 2021), utilizzando la classificazione dei Comuni adottata dall’Istat in ordine alla distanza dal Comune capoluogo , possiamo osservare quanto segue:
• Palermo, il Comune capoluogo, che nel 1951 aveva poco meno di mezzo milione di abitanti, è cresciuto fino al 1981, quando ha superato i 700mila abitanti. Negli anni successivi ha iniziato un declino demografico, inizialmente moderato e negli anni più recenti più sensibile. Complessivamente, dal 1951 al 2021 ha registrato una crescita del 29,5%.
• I Comuni di prima cintura, che nel 1951 contavano complessivamente poco più di 65 mila abitanti, sono progressivamente cresciuti fino a superare i 132 mila abitanti nel 2021, più del doppio rispetto a 70 anni prima (+101,6%).
• I Comuni di seconda cintura, che nel 1951 contavano 176 mila abitanti, dopo un’iniziale diminuzione registrata fino al 1971 negli anni successivi hanno visto crescere la popolazione residente, fino a raggiungere i 225 mila abitanti nel 2011. Nell’ultimo decennio la popolazione è rimasta sostanzialmente stabile. Complessivamente, dal 1951 al 2021, la popolazione è cresciuta del 27,3%.
• Gli altri Comuni si sono invece fortemente ridimensionati: contavano complessivamente 295 mila abitanti nel 1951 e sono scesi a 217 mila nel 2021 (-26,7%).

Figura 3 – Popolazione residente nella Provincia di Palermo dal 1951 al 2021: Comune Capoluogo, Comuni di prima cintura, Comuni di seconda cintura e altri Comuni. Fonte: Istat, Censimenti della popolazione.

In altri termini, dal 1951 al 2021 sono cresciuti il Comune capoluogo e i Comuni dell’hinterland di Palermo, mentre si sono ridimensionati (in alcuni casi in modo sensibile) i Comuni delle aree interne. I Comuni che sono cresciuti maggiormente sono Isola delle Femmine, da 1770 a oltre 7mila abitanti (+300,2%) e Ficarazzi, da poco più di 5mila a quasi 13mila abitanti (+151,2%). I Comuni che invece si sono maggiormente ridimensionati sono San Mauro Castelverde, da 4875 a 1384 abitanti (-71,6%) e Campofelice di Fitalia, da 1550 a 467 abitanti (-69,9%). Sette Comuni hanno più che raddoppiato il numero di abitanti rispetto al 1951: oltre a Isola delle Femmine e Ficarazzi, anche Capaci, Villabate, Carini, Misilmeri e Campofelice di Roccella. Quattro Comuni hanno invece perso più dei due terzi degli abitanti del 1951: oltre a San Mauro Castelverde e Campofelice di Fitalia, anche Bompietro e Alimena.
Le dinamiche demografiche osservate hanno determinato rilevanti effetti anche sulla struttura per età degli abitanti negli 82 Comuni della Provincia di Palermo, effetti che è possibile misurare attraverso l’indice di vecchiaia (rapporto fra la popolazione di 65 anni e più e la popolazione di età compresa fra 0 e 14 anni), che misura quanti anziani ci sono ogni 100 ragazzi in una determinata popolazione.
A livello nazionale, con riferimento ai dati del Censimento permanente della popolazione 2021, l’indice di vecchiaia è parecchio elevato, pari a 187,6. Anche il valore relativo alla Sicilia è elevato, ma più basso di quello nazionale: 167,6. L’indice di vecchiaia della Provincia di Palermo è pari a 156,8, quindi più basso sia del valore medio nazionale che di quello regionale, ma si rileva una elevata variabilità a livello comunale. I Comuni delle aree interne, quelli che hanno registrato un forte declino demografico, hanno valori dell’indice di vecchiaia decisamente elevati, nei casi più estremi prossimi o addirittura superiori a 400 (400 anziani ogni 100 ragazzi). In particolare, sono tre i Comuni con un indice di vecchiaia superiore a 400: Polizzi Generosa (413,9), Isnello (408,7) e Blufi (408,1). I Comuni dell’hinterland del Comune capoluogo, che hanno registrato una dinamica di forte incremento della popolazione, hanno invece valori dell’indice di vecchiaia sensibilmente più bassi. In tre Comuni, in particolare, l’indice è inferiore a 100, ovvero vi sono più ragazzi di età compresa fra 0 e 14 anni che persone di età superiore ai 64 anni: Ficarazzi (85,2), Villabate (87,3) e Carini (99,0).

Figura 4 – Indice di vecchiaia (popolazione di 65 anni e più su popolazione di età 0-14 anni) al censimento 2021. Fonte: Istat, Censimento permanente della popolazione 2021. Link alla mappa: https://datawrapper.dwcdn.net/wmZah/2/

Il declino demografico che abbiamo descritto non è attribuibile soltanto al calo delle nascite, almeno non fino al 2011, quando ancora la popolazione complessiva della Provincia era in crescita. Soprattutto per i Comuni delle aree interne il declino demografico è attribuibile soprattutto ai flussi migratori, all’abbandono di territori fragili e distanti dai centri principali di offerta dei servizi essenziali, a fenomeni di urbanizzazione.
Diverse sono le esperienze e le iniziative messe in campo per contrastare il declino demografico delle aree interne, alcune strutturate, altre spontanee, altre ancora nate quasi fortuitamente per effetto della pandemia. Nelle righe che seguono sono riportate tre di queste esperienze, molto diverse fra loro.
• La Strategia Nazionale per le Aree Interne (SNAI). Rappresenta una politica nazionale innovativa di sviluppo e coesione territoriale che mira a contrastare la marginalizzazione ed i fenomeni di declino demografico propri delle aree interne del nostro Paese, che coprono complessivamente il 60% dell’intera superficie del territorio nazionale, il 52% dei Comuni ed il 22% della popolazione. Su tali luoghi (fra i quali vi sono alcuni Comuni delle aree interne della Provincia di Palermo) la Strategia nazionale punta ad intervenire, investendo sulla promozione e sulla tutela della ricchezza del territorio e delle comunità locali, valorizzandone le risorse naturali e culturali, creando nuovi circuiti occupazionali e nuove opportunità; in definitiva contrastandone l’“emorragia demografica”. Le aree selezionate dalla SNAI sono settantadue; ne fanno parte complessivamente 1077 comuni per circa 2.072.718 abitanti (https://www.agenziacoesione.gov.it/strategia-nazionale-aree-interne/).
• Il South working. È un progetto di promozione sociale che stimola e studia il fenomeno del lavoro agile, incentivando il trasferimento dei lavoratori nei Comuni del Sud Italia e in particolare nelle aree marginalizzate. Perché il progetto abbia successo è però necessario garantire servizi per i lavoratori digitali: collegamenti, infrastrutture, reti veloci (fibra ottica), e poi anche luoghi di ritrovo, attività culturali, ristoranti.
• Il modello Riace. Viene così definito il sistema d’accoglienza messo in pratica dal Comune calabrese con l’obiettivo di ravvivare e ripopolare i territori, oggetto di un esodo costante, accogliendo i migranti e inserendoli attivamente nel tessuto sociale ed economico.

Statistica per l’Analisi dei Dati (L41)- Statistica e Data Science (LM82Data)

Dipartimento di Scienze Economiche Aziendali e Statistiche, Università degli Studi di Palermo

Viale delle Scienze, Edificio 13 Palermo

https//statisticadatascience.unipa.it

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